Václav #76
25 ottobre - 8 novembre 2022
Difesa dei confini ed energia. Sono questi i due temi principali di cui si è dibattuto nelle ultime due settimane in tutta l’Europa Centrale.
In Polonia, a un anno di distanza dalla crisi migratoria con la Bielorussia, Varsavia torna a temere che i migranti possano essere utilizzati come strumento di pressione, e anche questa volta ha deciso di erigere una barriera per non farli passare. Sul fronte energetico, continua il percorso verso il nucleare. Il governo ha deciso di affidare la costruzione della prima centrale a una società americana, e quella della seconda a una sudcoreana.
Nella Repubblica Ceca si è registrato il maggiore rincaro del costo dell’energia di tutta l’Ue nella prima metà dell’anno. Un dato inequivocabile e che non rafforza il governo, contestato anche il 28 ottobre in occasione della festa d’indipendenza nazionale. Pochi giorni dopo, tuttavia, il premier Petr Fiala ha incassato la fiducia della piazza circa il proprio sostegno alla causa ucraina e ha incontrato Volodymyr Zelensky a Kiev.
Sull’Ungheria pende la minaccia del blocco dei fondi di coesione. Per evitarlo, Budapest deve attuare una serie di riforme mirate a rendere più trasparente l’utilizzo dei finanziamenti europei e a sanare la corruzione. Il governo si è impegnato a intervenire e il parlamento ha iniziato a legiferare. Le azioni intraprese paiono però ancora troppo deboli, e il termine ultimo per attuare le 17 misure concordate con la Commissione Ue è il 19 dicembre. Un altro fronte caldo è l’immigrazione. Negli ultimi mesi il flusso di persone proveniente dalla rotta balcanica è tornato a crescere. Per arginarlo si è deciso di alzare la recinzione che dal 2015 divide il Paese dalla Serbia.
Infine la Slovacchia, dove il 29 ottobre si sono svolte le elezioni amministrative locali. Hanno evidenziato il flop dei partiti di estrema destra, che avevano fatto leva sui sentimenti nazionalisti, anti-ucraini e anti-Lgbtqi+. La loro sconfitta non significa che il Paese si sia liberato di queste pulsioni endemiche, ma è un segnale interessante. Sul fronte dell’energia, intanto, si intensificano le preoccupazioni per un ricorso eccessivo alla legna - e quindi ai disboscamenti - per fare fronte all’inverno alle porte.
A concludere questa edizione, ritorna la nostra Terza Pagina culturale. Buona lettura!
Polonia
Una nuova barriera – L’esercito polacco ha iniziato la costruzione di una barriera di filo spinato lunga 210 km lungo il confine fra la Polonia e l’exclave russa di Kaliningrad. Come dichiarato dal ministro della Difesa, Mariusz Błaszczak, la decisione è stata presa dopo che la Russia aveva annunciato l’apertura di un collegamento aereo tra Kaliningrad e diversi Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa. Il timore è che Mosca voglia utilizzare i migranti per mettere pressione alla Polonia, come fece un anno fa il dittatore bielorusso Aljaksandr Lukashenko.
Associated Press – https://apnews.com/article/europe-business-poland-migration-warsaw-403b1effe2518ee9e9a2415b9bfddc57
Nucleare, tra Stati Uniti… - La prima centrale nucleare polacca sarà costruita dalla società statunitense Westinghouse Electric Company. Lo ha annunciato il premier Mateusz Morawiecki. Gli americani hanno avuto la meglio sulla sudcoreana Korea Hydro Nuclear Power (Khnp) e sui francesi di Edf. La Segretaria all’Energia statunitense, Jennifer Granholm, ha sottolineato come sia un grande passo nel rafforzamento delle relazioni con la Polonia, aggiungendo che si tratta di un chiaro messaggio alla Russia: «L’Alleanza atlantica è unita per diversificare le fonti di approvvigionamento e resistere alla militarizzazione russa dell’energia».
Deutsche Welle – https://www.dw.com/en/poland-chooses-us-company-to-build-its-first-nuclear-power-plant/a-63591358
... e Corea del Sud – Solo pochi giorni dopo la conclusione dell’accordo con gli statunitensi, il ministro dei Beni statali, Jacek Sasin, è volato a Seul per firmare un accordo con la Corea del Sud per la costruzione di una seconda centrale, che sorgerà nel villaggio di Pątnów, nella Polonia centrale, al posto dell’impianto a lignite Ze Pak. I lavori saranno affidati alla Khnp.
Notes From Poland – https://notesfrompoland.com/2022/11/01/south-korea-and-poland-sign-agreement-on-developing-nuclear-plant/
Il costo della transizione energetica – Un report pubblicato da Ey Poland stima che entro il 2030 la Polonia spenderà fino a 135 miliardi di Euro per la trasformazione energetica, comprese le spese a sostegno del comparto minerario. La Polonia, che negli ultimi anni ha cominciato a investire molto sulle rinnovabili, si è impegnata a raggiungere una completa decarbonizzazione entro il 2050. Attualmente il 70% della produzione di energia elettrica prevede l’utilizzo del carbone.
Russia, Stato terrorista – Il 26 ottobre il Senato polacco ha approvato all’unanimità una risoluzione che riconosce la Federazione russa come uno Stato terrorista per la sua aggressione nei confronti dell’Ucraina e del popolo ucraino.
Notes From Poland – https://notesfrompoland.com/2022/10/26/polish-senate-recognises-russia-as-a-terrorist-regime/
Rimozione forzata – Quattro monumenti dedicati ai soldati dell’Armata Rossa sovietica sono stati rimossi nei giorni scorsi in diverse località della Polonia. Il presidente dell'Istituto storico nazionale polacco (Ipn) ha motivato l’operazione con la necessità di abbattere i simboli di un sistema che ha trasformato i polacchi in vassalli e che ha colonizzato mezza Europa.
Euronews – https://it.euronews.com/2022/10/27/polonia-passato-da-rimuovere-e-monumenti-sovietici-da-abbattere
Apostasia di una popstar – Dawid Podsiadło è uno dei cantanti più popolari in Polonia, in particolare tra le nuove generazioni. La scorsa settimana ha annunciato l’intenzione di sbattezzarsi: «Non ho un problema con la fede, ma con l’istituzione ecclesiastica. Possiamo tutti vedere sempre più casi di pedofilia e di interferenza in questioni politiche e ideologiche», ha dichiarato Podsiadło.
Notes From Poland – https://notesfrompoland.com/2022/10/25/polish-pop-star-announces-he-is-quitting-catholic-church/
Repubblica Ceca
Fiala incontra Zelensky – Una delegazione di otto ministri del governo ceco guidati dal premier Petr Fiala si è recata a Kiev il 31 ottobre. Un segnale di vicinanza all’Ucraina proveniente dal Paese che fino alla fine dell’anno è presidente di turno del Consiglio dell’Ue. Nell’occasione, Fiala ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ha dichiarato che: «Abbiamo discusso soprattutto di come dare all’Ucraina l’aiuto e il sostegno di cui ha bisogno, in particolare per la cooperazione economica e la ricostruzione post-bellica».
Radio Prague – https://english.radio.cz/czech-visit-kyiv-successful-despite-missile-attacks-and-russias-withdrawal-grain-8765784
In piazza per l'Ucraina... – Il 30 ottobre, decine di migliaia di persone hanno riempito piazza San Venceslao a Praga per ribadire il proprio supporto a Kiev e la propria appartenenza all’Unione europea e alla Nato contro l’invasione russa dell’Ucraina. La manifestazione denominata ‘un corteo contro la paura’ è stata organizzata dal movimento Un milione di momenti per la democrazia e ha mostrato come la politica estera del governo Fiala sia ancora apprezzata da numerosi cittadini cechi, nonostante alcuni segnali critici sul fronte interno.
Euronews – https://it.euronews.com/2022/10/30/praga-sta-con-kiev-armi-e-aiuti-per-sconfiggere-putin
...ma anche contro Nato e governo – Due giorni prima, il 28 ottobre, si era celebrata la festa dell’indipendenza nazionale. Quest’anno la ricorrenza ha visto circa diecimila persone scendere in piazza contro il governo Fiala. Lo hanno fatto riunendosi sempre in piazza San Venceslao e coordinate da movimenti nazionalisti e di estrema destra. Hanno protestato contro l’inflazione e i rincari energetici, ma anche chiesto l’uscita del Paese dalla Nato e un contemporaneo riavvicinamento alla Russia.
Rincaro record per l'elettricità – Nei primi sei mesi dell’anno, il costo medio dell’energia elettrica per i cechi è cresciuto del 62% rispetto allo stesso semestre del 2021. Lo evidenziano dati Eurostat che mostrano come il rincaro sia il maggiore registrato in tutta l’Ue. Secondo l’analista energetico ceco Jiří Gavor questo aumento tanto elevato sarebbe dovuto all’assenza di un intervento statale nel settore, a differenza di quanto accaduto in Polonia (dove comunque i costi finali per il consumatore sono cresciuti parecchio ugualmente).
Radio Prague – https://english.radio.cz/expert-why-czechias-electricity-prices-soared-highest-eu-despite-being-net-8765788
Cannabis legale nel 2024? – La cannabis potrebbe essere legalizzata nel Paese nel 2024 per i cittadini maggiorenni. Ispirato da quanto appena fatto dalla Germania, il governo Fiala ha l’obiettivo di presentare un disegno di legge in materia entro il marzo 2023. Oggi è già possibile acquistare prodotti contenenti minuscoli quantitativi di marijuana, hashish e olio di cannabis nelle farmacie ceche. La legalizzazione alzerebbe l’attuale soglia dell’1% di principio attivo Thc contenuta in questi preparati, oltre a consentire l’uso e il possesso personale di cannabis, al momento punibile con multe o detenzione.
Deutsche Welle - https://www.dw.com/en/czech-republic-on-the-way-to-legalizing-cannabis/a-63616450
Cechia batte Repubblica Ceca – Nel 2016 l’allora governo di Praga decise che il proprio Paese dovesse chiamarsi ‘Cechia’. Anche se questo nome è oggi adoperato presso l’Onu, la mossa non ebbe il successo sperato a livello internazionale. Oggi molti - fra cui noi di Centrum Report - continuano a usare ‘Repubblica Ceca’. Tuttavia sei anni dopo a Praga non demordono e puntano sulla vetrina dello sport. Alle Olimpiadi di Parigi del 2024 gli atleti cechi gareggeranno per la prima volta con divise recanti la scritta ‘Cechia’.
Kafkadesk – https://kafkadesk.org/2022/11/02/czechia-to-become-official-name-of-czech-sports-teams/
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Ungheria
Terra di mezzo magiara – Nel nuovo ordine mondiale che vedrà di nuovo una potenza ostile ai confini dell'Ue, l'Ungheria vuole porsi come Paese di mezzo, diventando sempre più solo nella forma membro dell'Unione europea, scrive lo storico György Dalos sul Guardian. Orbán predica una "calma strategica" e incolpa l'Occidente per la crisi economica, ma questa autonomia politica potrebbe ritorcesi contro un Paese storicamente povero di materie prime.
The Guardian - https://www.theguardian.com/commentisfree/2022/oct/29/viktor-orban-hungary-conflict-moscow-war-in-ukraine
Riforme inconcludenti – Lo Spiegel giudica insufficienti le riforme anticorruzione introdotte dal governo ungherese per venire incontro alle richieste della Commissione Ue. La nuova Autorità per l'integrità non sembra avere poteri sufficienti, nè sono in vista cambi tra gli uomini chiave delle istituzioni da riformare. Budapest non ha mosso alcun passo per entrare a far parte della Procura europea. L'avvio di un procedimento penale spetta alle procure, che denunciano le pressioni ricevute della politica.
Alzata di muri – Sono stati circa 20mila i tentativi di ingresso illegale nell'Ue lungo la rotta balcanica in ottobre. L'Ungheria ha annunciato la decisione di aumentare l'altezza della recinzione che ormai dal 2015 delimita la frontiera con la Serbia, oltre a rafforzare la soveglianza con l'aiuto comune di forze ceche, slovacche e austriache. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Balázs Orbán ha proposto di istituire centri di accoglienza temporanei fuori dall'Europa e, seguendo l'esempio inglese, di deportare i respinti in Ruanda.
The Telegraph – https://www.telegraph.co.uk/world-news/2022/10/29/europe-creaking-weight-new-wave-ukrainian-refugees/
Slovacchia
Amministrative di continuità – Mentre il governo a Bratislava continua a dare segnali di instabilità, gli amministratori locali slovacchi mantengono la fiducia dei loro cittadini. Nella tornata elettorale del 29 ottobre, in cui si è votato per eleggere sindaci e presidenti di regione, sei su otto di questi ultimi sono stati confermati per un secondo mandato. In un caso, nella regione di Banská Bystrica, gli elettori hanno dato fiducia al figlio del presidente precedente. Solo una regione ha dato un segno di discontinuità.
Slovak Spectator – https://spectator.sme.sk/c/23047674/most-regional-governors-re-elected-for-second-term.html
Flop dell’estrema destra – Con un solo eletto a consigliere comunale tra tutti i candidati espressi, le forze di estrema destra, nazionaliste e talvolta anche neofasciste, segnano un passo indietro nella politica slovacca. Un segnale pieno di significato se si pensa che il leader più riconoscibile della galassia reazionaria, Marian Kotleba, aveva iniziato la sua scalata mediatica con l’elezione a presidente della regione di Banská Bystrica nel 2014.
Euractiv – https://www.euractiv.com/section/all/short_news/far-right-stumbles-in-slovak-municipal-elections/
Sentimenti anti-ucraini – Molti candidati della destra, poi sconfitta, avevano battuto molto sul tema dell’invasione russa dell’Ucraina nella loro retorica a caccia di nemici. Oltre ai consueti capri espiatori come la comunità rom e quella Lgbtqi+, alla schiera dei nemici della Slovacchia secondo la destra si sono aggiunte le persone rifugiate arrivate dall’Ucraina. Delle quali, la retorica di destra ha detto – mentendo – che ricevono più aiuti degli slovacchi autoctoni in difficoltà economiche.
Reporting Democracy – https://balkaninsight.com/2022/10/25/concerns-other-than-refugees-occupy-slovaks-ahead-of-local-elections/
Espropri nazionalisti – La sconfitta elettorale della destra nazionalista non può comunque nascondere un nazionalismo sistemico che sembra endemico alla Slovacchia contemporanea, e che ha radici storiche ben precise. Ne parla lo storico ed esperto di relazioni internazionali Balázs Kovács a proposito di una legge che permette al governo di espropriare terreni e immobili appartenenti a persone di nazionalità ungherese o tedesca. Una legge nata nel dopoguerra, ma che porta ancora strascichi pesanti.
Politico – https://www.politico.eu/article/ethnic-discrimination-slovakia-benes-decrees/
Il richiamo della foresta – La crisi energetica continua a tenere banco in Europa, e ogni Paese cerca la sua via per la sua soluzione. La Slovacchia, che importava l’85% del proprio gas dalla Russia, scommette sul legname. La domanda di questo combustibile è raddoppiata a novembre, secondo le stime del ministero delle Politiche agricole. Un dato che genera alcune domande. Qual è la sostenibilità ecologica di questa scelta? E quale il rischio che si dia il via a un disboscamento illegale e incontrollato?
Deutsche Welle – https://www.dw.com/en/slovakia-firewood-back-as-energy-crisis-bites/a-63648738
Terza Pagina
El Greco in mostra a Budapest – Fino al 19 febbraio 2023 al Museo di Belle Arti di Budapest sarà possibile visitare la grande retrospettiva su El Greco, maestro del manierismo spagnolo. La mostra si compone di più di 40 opere arrivate da prestiti internazionali che si aggiungono alla ricca collezione interna del museo, la maggiore al di fuori della Spagna, frutto delle vicinanza nei secolo scorsi tra l'aristocrazia ungherese e quella spagnola, oltre che di recenti acquisizioni.
Budapest Times – https://www.budapesttimes.hu/arts/budapest-fine-arts-museum-opens-large-scale-el-greco-exhibition/
Varsavia celebra Bernardo Bellotto – Resterà invece aperta sino al 10 gennaio 2023 al Castello Reale di Varsavia la mostra dedicata ai 300 anni dalla nascita di Bernardo Bellotto. Il pittore veneziano – noto in Polonia come ‘Canaletto’, nonostante fosse in realtà nipote e allievo del celebre vedutista della Serenissima – dedicò molte delle sue opere migliori alla capitale polacca. Nel secondo Dopoguerra fu grazie ai suoi dipinti che fu possibile ricostruire in modo fedele numerosi edifici storici varsaviani rasi al suolo dagli occupanti nazisti. La mostra ne ripercorre l’intero percorso artistico, aggiungendo alle tele conservate a Varsavia, opere provenienti dall’Italia e da Dresda.
Alessandro Ajres su East Journal - https://www.eastjournal.net/archives/127955
Il sorriso di Dora – Dora Kiss, attrice ed ex tennista professionista ungherese, vive da anni a Los Angeles e recita nella compagnia Actors' Gang, fondata da Tim Robbins. Il suo volto compare già dalla primissima scena di ‘Smile’, il film horror, giunto ora in Europa e balzato in testa ai botteghini statunitensi in ottobre. È il suo ruolo di maggior successo e premia una tenacia che l'ha vista vivere di lavoretti per inseguire il proprio sogno americano.
Il commiato di Ambrož – Il 31 ottobre si è spento a 68 anni Michal Ambrož, uno dei musicisti rock più noti della Repubblica Ceca. Era la voce e il frontman di Jasná Páka, uno dei gruppi iconici degli anni Ottanta cecoslovacchi. Poi divenne fondatore e leader del gruppo Hudba Praha, con il quale aveva suonato in tour sino a poche settimane fa, nonostante una lunga malattia.
Radio Prague – https://english.radio.cz/michal-ambroz-czech-rocker-who-inspired-a-generation-czechs-his-music-8766133
Il ritorno di The Witcher – CD Projekt, la più grande azienda sviluppatrice di videogiochi in Polonia, ha annunciato il remake del fortunatissimo titolo ‘The Witcher’, ispirato a una serie di romanzi fantasy di Andrzej Sapkowski. Il videogioco – e i suoi due capitoli successivi – hanno veduto 65 milioni di copie nel mondo. CD Projekt cerca il rilancio, dopo i problemi incorsi due anni fa con il lancio di ‘Cyberpunk 2077’.
Reuters – https://www.reuters.com/technology/cd-projekt-announces-witcher-remake-2022-10-26/
Alla scoperta del lecsó – Il lecsó, la ‘peperonata’ magiara con pomodori e cipolle, è il protagonista della rubrica gastronomica del Washington Post. La prima ricetta è apparsa nei libri di cucina solo negli anni '30, ma i peperoni (in ungherese ‘paprika’), freschi o in polvere, introdotti in Ungheria dagli Ottomani, occupano da secoli un posto di primo piano nella cucina magiara. L’autentico lecsó è fatto con il peperone locale, dolce, non piccante, dalla forma allungata e dal colore giallo pallido.
Washington Post – https://www.washingtonpost.com/food/2022/11/02/lecso-recipe-hungarian-pepper-stew/
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